In questa guida abbiamo racchiuso tutte le informazioni che è davvero utile sapere se devi ancora occuparti della tua dichiarazione dei redditi.

“Io voglio soltanto regolarizzare la mia posizione perchè mi parlate di Dichiarazione Tardiva o Dichiarazione Integrativa?”

L’obiettivo è quello di rispondere ai dubbi legittimi di molti utenti spiegando le differenze tra Tardiva e Integrativa e chiarendo per chi è davvero importante la scadenza del 28 Febbraio 2024 e per chi invece cambia davvero poco.

Dichiarazione Tardiva o Dichiarazione Integrativa

Vedremo nello specifico le differenze tra dichiarazione tardiva e dichiarazione integrativa.

Se NON hai ancora inviato alcuna dichiarazione dei redditi per l’anno 2022 indipendentemente dalla tipologia di reddito (lavoro dipendente, reddito da locazioni, reddito da partita IVA, etc.) e intendi farlo entro il 28 Febbraio 2024 allora stai presentando la dichiarazione in ritardo rispetto ai termini ordinari (30 Novembre 2023) ovvero stai presentando una “Dichiarazione Tardiva”.

Se invece hai già presentato una Dichiarazione dei Redditi anche se parziale (attraverso Modello 730 o Unico Persone Fisiche) e intendi integrare dei dati (come ad esempio i quadri RT/RW mancanti o incompleti) stai presentando una “Dichiarazione Integrativa”

In sostanza la differenza principale è che in un caso (Dichiarazione Integrativa) è presente una Dichiarazione dei Redditi che andrai ad “integrare” con i quadri reddituali aggiuntivi prodotti da Moneyviz mentre nell’altro caso (Dichiarazione Tardiva) stai in pratica provvedendo al primo invio seppur in ritardo.

Invio Quadri RT/RW in caso di Dichiarazione già presentata

La necessità di inviare dati aggiuntivi, come quelli del quadro RW o RT, dopo aver già presentato un modello 730 o Unico PF (Unico Persone Fisiche) per l’anno 2022, NON prevede alcuna scadenza perentoria al 28 Febbraio 2024

Spesso si fa confusione con la scadenze fiscali per la dichiarazione dei redditi e in particolare si confondono i termini perentori per la Dichiarazione Tardiva con i termini piuttosto “flessibili” della Dichiarazione Integrativa

Calcolare in autonomia i valori da inserire nei quadri dichiarativi può essere molto complicato per questo motivo è raccomandato usare un software di rendicontazione fiscale dei tuoi conti crypto come Moneyviz. 

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Tempi e Sanzioni per l’invio di una Dichiarazione Integrativa

Una dichiarazione regolarmente inviata può essere integrata entro i successivi 5 anni, a meno che non si sia già sotto controllo dell’Agenzia delle Entrate.

La scadenza del 28 Febbraio 2024 influisce solo sulla determinazione delle sanzioni dovute per le dichiarazioni integrative:

Le sanzioni standard per la dichiarazione integrativa/infedele sono pari al 90% delle imposte dovute (quadri RT, RM e RL) con un minimo di €250, più una percentuale sul valore finale del quadro RW. In sintesi abbiamo riassunto le sanzioni che vanno pagate in percentuale su imposte dovute e controvalore finale:

  • Entro il 28 Febbraio 2024: sanzione ridotta pari a 27.77 € di quota fissa + 0.333% del valore finale del quadro RW (ovvero 1/9)
  • Entro il 30 Settembre 2024: sanzione ridotta pari a 31.25 € di quota fissa + 0.375% del valore finale del quadro RW (ovvero 1/8)
  • Entro il 30 Settembre 2025: sanzione ridotta pari a 35.71 € di quota fissa + 0.428% del valore finale del quadro RW (ovvero 1/7)
  • Oltre il 30 Settembre 2025: sanzione ridotta pari a 41.66 € di quota fissa + 0.5% valore finale del quadro RW (ovvero 1/6)

Come puoi vedere dalla progressione delle sanzioni c’è davvero poca differenza – per le dichiarazioni integrative – tra le sanzioni prima del 28 Febbraio 2024 e successivamente al 28 Febbraio 2024.

Oltre alle sanzioni vanno calcolati gli interessi su base annuale:

Ricordiamo che non è prevista alcun tipo di esenzione rispetto all’obbligo dichiarativo pena sanzioni certe.

Inoltre, per la Dichiarazione dei Redditi 2024 (anno Fiscale 2023) il Decreto Legislativo semplificazioni (GU n° 9 del 12.01.2024) ha anticipato la scadenza al 15 Ottobre 2024 (precedentemente la scadenza ordinaria era prevista per il 30 Novembre 2024)

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Dichiarazione Integrativa entro il 31 Aggio 2024 [DECRETO MILLEPROROGHE]

Il Decreto MilleProroghe ha introdotto la possibilità di presentare la dichiarazione integrativa per i redditi 2022 entro il 31 Maggio 2024 (inizialmente era il 31 Marzo 2024) con una sanzione ulteriormente ridotta: ovvero 13.88 euro di quota fissa + lo 0.166% del valore finale del quadro RW (ovvero 1/18).

Non hai inviato alcuna Dichiarazione dei Redditi 2022 al 28 Febbraio 2024?

La scadenza del 28 Febbraio 2024 è rilevante per tutti coloro che, per l’anno fiscale 2022, NON hanno ancora inviato alcuna dichiarazione dei redditi, indipendentemente dalla tipologia di reddito (lavoro dipendente, autonomo/partita iva, partecipazioni in società, locazioni etc).

Non trasmettere alcuna Dichiarazione dei Redditi entro il 28 Febbraio 2024 può trasformarsi in una problematica seria, poiché si cadrebbe nella fattispecie dell’Omessa Dichiarazione dei Redditi come sancito dall’ art. 2 del DPR 322/1998:

  • sono considerate valide le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine (che per il 2023 è il 30 Novembre 2023), salva l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo;

  • le dichiarazioni presentate con ritardo superiore a novanta giorni (per il 2023 dal 29 Febbraio 2024 in poi) si considerano omesse, ma costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta.

In sostanza il contribuente che non dovesse presentare alcuna Dichiarazione entro il 28 Febbraio 2024 si vedrebbe costretto a pagare sanzioni “piene” per Omessa Dichiarazione. 

Come evitare l’omessa Dichiarazione dei Redditi rispettando la scadenza del 28 Febbraio 2024?

Inviare una Dichiarazione Tardiva entro il 28 Febbraio 2024 è fondamentale per chi NON ha dichiarato alcun reddito per il 2022 perchè consente in seguito di apportare ulteriori modifiche attraverso una Dchiarazione Integrativa.

Basterà, infatti, inviare un Modello 730 o Unico contenente dati su qualsiasi tipo di reddito fiscalmente rilevante per evitare l’omessa dichiarazione e successivamente integrare con i dati che non si è riusciti a produrre prima del 28 Febbraio 2024.

Omessa Dichiarazione dei Redditi: Sanzioni Penali

Finora abbiamo parlato di sanzioni amministrative ma sopra i 50.000 euro di imposte non dovute si applicano le sanzioni penali previste dall’Articolo 5 del Decreto Legislativo Numero 74/2000

1. È punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa e’ superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila.

1-bis. E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate e’ superiore ad euro cinquantamila.

 

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Informazioni Verificate

Gabriele Del Mese

Imprenditore e Investitore

Si occupa di validazione e backtest di sistemi per società operanti nel settore del trading e degli investimenti e collabora con Multinazionali e Startup nell’ambito di progetti ad alto contenuto tecnologico.

Cofondatore di Moneyviz ed Amministratore
E’ il responsabile dello sviluppo tecnologico e della Customer Success.

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Vincenzo Pone

Dottore Commercialista e Revisore dei Conti

Specializzato in Contabilità e Fiscalità Nazionale ed Internazionale degli strumenti finanziari.
Si occupa di consulenza Economico-Finanziaria per Holding Finanziarie.

CoFondatore di Moneyviz
In Moneyviz è il supervisore delle elaborazioni dei conti in regime dichiarativo.