Cosa è un “benchmark” ?

Il “benchmark” è un “parametro di riferimento” utile in qualsiasi ambito per monitorare l’andamento di un valore rispetto ad un campione di riferimento comparabile in quanto simile.

Anche se non utilizziamo il termine “benchmark” continuamente nella vita di tutti i giorni ci riferiamo a valori che sono sopra o sotto il benchmark.

Quando facciamo la spesa ad esempio ci possiamo rifiutare di comprare quel prodotto perchè “troppo caro”. La nostra percezione solitamente dipende da un confronto con i prezzi storici di quel prodotto o con i prezzi offerti da qualche competitor.

Questo “parametro di riferimento” è tanto potente quanto pericoloso perchè è “relativo” e siamo noi a sceglierlo.

Immaginiamo un vecchio amico di infanzia che viene da noi a chiederci un consiglio su una nuova offerta di lavoro appena ricevuta

Se ci dicesse esclusivamente: “mi hanno offerto 1.600 euro al mese netti per 13 mensilità” come possiamo dirgli se dal punto di vista economico è un’offerta da accettare (perchè sopra il benchmark) o rifiutare (perchè sotto il benchmark) ?

Dovremmo necessariamente chiedergli per lo meno settore e grado di “seniority”. Non basterebbe. Perchè ad esempio se il nostro amico fosse di Nuoro (dove lo stipendio medio è tra i più bassi d’italia) allora probabilmente l’offerta sarebbe interessante

“Il tuo stipendio medio in base a settore, seniority e località di lavoro è maggiore del 30 % rispetto alla media”

Abbiamo appena individuato un benchmark per il nostro amico: gli stipendi medi del suo settore, della sua anzianità e della sua zona di interesse.

Cambiando uno solo di questi fattori il risultato finale potrebbe cambiare drasticamente

Immaginiamo il nostro amico sia di Milano: “Il tuo stipendio medio in base a settore, seniority e località di lavoro è minore del 20 % rispetto alla media”

La stessa offerta di lavoro sarebbe a seconda del benchmark scelto interessante e quindi positiva, non interessante e quindi negativa.

Questo accade in qualsiasi settore e soprattutto nell’ambito degli investimenti: individuare il benchmark di riferimento corretto per il proprio portafoglio è uno degli aspetti più importanti e troppo spesso viene sottovalutato o addirittura ignorato.

Quali caratteristiche deve avere un “buon” benchmark ?

Abbiamo visto l’importanza della scelta del benchmark in termini di “comparabilità” e “appropriatezza” ma c’è anche altro aspetto fondamentale:

Il benchmark scelto deve essere investibile e accessibile

Ovvero il benchmark scelto deve essere acquistabile e disponibile per tutto il periodo di comparazione necessario (per questo motivo i benchmark più utilizzati sono gli etf poichè largamente accessibili)

In sintesi un “buon” benchmark deve essere:

  1. Comparabile
  2. Appropriato
  3. Investibile
  4. Accessibile

Come scegliere il benchmark più adatto al mio portafoglio ?

Su MoneyViz nel processo di creazione di un nuovo portafoglio potrai scegliere un benchmark (e modificarlo tutte le volte che riterrai opportuno) tra quelli che abbiamo selezionato poichè ritenuti più adatti ad una corretta comparazione.

Esempio di schermata di MoneyViz per la creazione del portafoglio con scelta del benchmark

Il consiglio è di scegliere un benchmark il più vicino possibile rispetto allo composizione del tuo portafoglio.

Ecco la lista dei benchmark attualmente disponibili:

IWDE – iShares MSCI World EUR Hedged UCITS ETF (Acc.)

Questo ETF offre esposizione diversificata sul mercato azionario globale con copertura valutaria (“hedging”)

La scelta migliore se il tuo portafoglio è quasi completamente azionario (almeno 80 %) e diversificato (con azioni americane ma anche Europee o Asiatiche) e se utilizzi anche parzialmente una copertura valutaria.

IWDA – iShares MSCI World UCITS ETF USD (Acc.)

Questo ETF è il “cugino” di IWDE con l’unica differenza di non offrire copertura valutaria. E’ quindi adatto ai portafogli prevalentemente azionari (almeno 80%) che non utilizzano nessun tipo di copertura valutaria.

CSMIB – iShares FTSE MIB ETF EUR (Acc.)

Questo ETF replica l’investimento nel FTSE MIB (indice che rappresenta le 40 più grandi società italiane).

Rappresenta la scelta migliore se il tuo portafoglio è quasi completamente azionario con titoli quasi esclusivamente italiani (almeno 80 %)

CSSPX – iShares Core S&P 500 UCITS ETF (Acc.)

Questo ETF replica l’investimento sui 500 titoli facenti parte dell’indice S&P 500.

Ideale se il tuo portafoglio è quasi completamente azionario (almeno 80 %) ma esposto principalmente sul mercato USA e prevalentemente su azioni facenti parte dell’indice S&P 500

CSNDX – iShares NASDAQ 100 UCITS ETF USD (Acc.)

Questo ETF replica l’indice NASDAQ-100 ovvero i 100 titoli non finanziari a maggior capitalizzazione presenti nell’indice Nasdaq.

La scelta indicata per i portafogli quasi completamente azionario (almeno 80 %) esposti al mercato USA ma prevalentemente su azioni tecnologiche o appartenenti comunque al Nasdaq (almeno 60 %)

SMEA – iShares Core MSCI Europe UCITS ETF EUR (Acc.)

Questo ETF utilizza come benchmark “MSCI Europe” ed offre esposizione diversificata ad accumulazione sui principali titoli azionari dei 15 paesi europei industrializzati.

E’ indicato per chi ha prevalentemente (almeno 70 %) una esposizione sul mercato europeo.

XGLE – Xtrackers II Eurozone Government Bond UCITS ETF 1C

Questo ETF replica un investimento su titoli di stato europei di qualità “investment grade” e copre tutta la curva delle scadenze.

E’ ideale per chi ha un portafoglio prevalentemente obbligazionario con titoli di stato soprattutto della zona euro.

Il mio portafoglio è diversificato, quale benchmark scegliere ?

Molti portafogli non hanno una sola “asset class” quindi non sono totalmente azionari o totalmente obbligazionari.

Valutare questi portafogli è più complesso perchè gli etf sono prevalentemente passivi mentre i portafogli diversificati hanno al proprio interno più strumenti finanziari (anche 5 o 10) che rendono più complicata la scelta di un benchmark di riferimento soprattutto perchè abbiamo detto che il benchmark deve essere “investibile”

Abbiamo cercato gli strumenti più adatti alla comparazione di portafogli diversificati.

Questi ETF sono tutti “unhedged” e denominati in dollari quindi non tengono conto delle fluttuazioni dovute alle variazioni del cambio euro / dollaro.

AOK – iShares Core Conservatice Allocation ETF

Questo ETF rappresenta una strategia “conservativa” composta da obbligazioni (circa 65 %) e azionario diversificato geograficamente e per capitalizzazione (circa 35 %)

Questo benchmark è ideale per chi ha un portafoglio diversificato con una composizione azionaria simile (30-40 % circa)

AOR – iShares Core Growth Allocation ETF

Questo ETF rappresenta una strategia “aggressiva” composta da azionari diversificato geograficamente e per capitalizzazione (circa 65%) con la restante parte obbligazionaria (circa 35 %)

Questo benchmark è ideale per confrontare portafogli diversificati con una composizione azionaria simile (55-75 %)

Conviene scegliere un benchmark a distribuzione o ad accumulo ?

Su MoneyViz puoi tenere traccia anche dei proventi da dividendo quindi il consiglio è quando possibile di scegliere un benchmark ad accumulo (“Acc.”) così da avere un parametro più corretto.

In alcuni casi però se stai caricando il tuo portafoglio manualmente potresti per comodità scegliere un benchmark a distribuzione (“Dist.”) così da neutralizzare i dividendi e concentrarti esclusivamente sulle variazioni di valore degli strumenti nel tuo portafoglio

Conviene scegliere un benchmark con o senza copertura valutaria ?

Su MoneyViz ogni portafoglio ha una valuta “base” a cui ci si riferisce nei vari report come “valuta del portafoglio”. Quando gli strumenti del portafoglio sono quotati in valute diverse da quelle del portafoglio si potrebbe verificare un guadagno o una perdita dovuto alla differenza cambio.

Su MoneyViz è possibile visualizzare la Differenza Valutaria sia a livello di singolo strumento finanziario che a livello di portafoglio.

Tra i benchmark disponibili ci sono benchmark “hedged” ovvero con copertura valutaria e benchmark “unhedged” ovvero senza copertura valutaria.

Il benchmark più adatto al tuo portafoglio dipende dalla sua composizione: se la maggior parte del tuo portafoglio (almeno 50 %) ha copertura valutaria allora è importante scegliere un benchmark con copertura valutaria altrimenti puoi scegliere un benchmark senza copertura valutaria

Quale benchmark consiglia Moneyviz ?

IWDE – iShares MSCI World EUR Hedged UCITS ETF (Acc.)
IWDA – iShares MSCI World UCITS ETF USD (Acc.)

I benchmark consigliati da MoneyViz sono ETF ad accumulo su MSCI World poichè l’MSCI World è l’ETF più rappresentativo dell’economia globale nella sua interezza e quindi qualsiasi portafoglio con una forte componente azionaria deve necessariamente confrontarsi con il rendimento anche di questo indice.

La comparazione con il benchmark risponde in fondo ad una domanda molto semplice:

“Il mio portafoglio come ha performato rispetto al benchmark di riferimento tenendo conto sia del rischio che del rendimento?”

Esempio di Benchmark generato da Moneyviz con comparazione di un portafoglio azionario comparato con un ETF sul FTSE MIB

Il rapporto rischio/rendimento è per molti investitori (soprattutto con patrimoni rilevanti) più importante del rendimento stesso.

Esempio di rendimento in eccesso. Il portafoglio in esempio ha performato meglio del benchmark per una percentuale vicina al 40 %

Non bisogna guardare solo il rendimento ma il rischio che si è corso lungo il cammino per ottenerlo (MoneyViz per questo motivo calcola l’indice di Sharpe di ogni portafoglio -> LINK)

Il vantaggio di utilizzare come riferimento l’indice MSCI World è comunque quello di utilizzare un benchmark azionario globale e quindi diversificato dal punto di vista geografico (oltre che “naturalmente” dal punto di vista settoriale).

E’ possibile cambiare il benchmark ?

Assolutamente si. E’ possibile cambiare il benchmark tutte le volte che è necessario.

Crediamo che sia utilissimo per l’investitore più esigente analizzare le performance del proprio portafoglio diversificato che è più difficile analizzare con un solo benchmark.

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