Il Tax Loss Harvesting si traduce letteralmente come “Sfruttamento delle perdite fiscali”.

La parola “sfruttamento” sta ad indicare un opportunità derivante dalla gestione ottimale di un evento negativo come quello delle perdite fiscali. Più precisamente l’opportunità, perfettamente legale e non avente alcun carattere elusivo, di ottimizzazione fiscale del proprio portafoglio finanziario.

Le perdite generano minusvalenze ed in alcuni casi, quando sono relative ai
redditi diversi, possono essere utili per ridurre l’impatto fiscale di plusvalenze generate in altre transazioni.

Questa pratica consente all’investitore evoluto di valutare e cogliere al meglio le opportunità del mercato finanziario rimodulando il suo portafoglio e le tue strategie finanziarie.

Tax Loss Harvesting in un esempio

Immaginiamo di aver acquistato uno strumento finanziario di tipo azionario a 10.000 € e di averlo successivamente venduto a 13.000 €.

In questo modo, avremmo realizzato una plusvalenza di 3.000 € (differenza tra valore di vendita e valore di acquisto) soggetta ad una tassazione del 26 % da cui deriverebbe un guadagno netto di 2.220 € con una tassazione di 780 €.

Nello stesso conto titoli però abbiamo un secondo strumento finanziario di tipo azionario acquistato a 10.000 € e il cui controvalore rispetto all’ultimo prezzo di mercato disponibile è di 8.000 € determinando una perdita “teorica” di 2.000 €.

Diciamo che la minusvalenza è teorica perchè verrebbe contabilizzata soltanto in caso di vendita.

Vendendo lo strumento azionario in perdita avremmo una minusvalenza in grado di ridurre la plusvalenza conseguita precedentemente ed il conseguente esborso fiscale come da situazione schematizzata dal grafico seguente:

Esempio di come funziona il Tax Loss Harvesting

In pratica rendere “effettiva” la minusvalenza del secondo strumento finanziario ci consente di neutralizzare in parte la plusvalenza già realizzata producendo un notevole impatto dal punto di vista fiscale perchè andremo a pagare il 66.6 % circa in meno (nel caso in esempio 520 €), in maniera perfettamente legale.

L’imponibile fiscale si ridurrebbe infatti da 3.000 € a 1.000 € sui quali andremmo a pagare il 26 % di tassazione: 260 € contro i 780 € precedenti: con una semplice operazione avremmo ottenuto un risparmio fiscale immediato pari a 520 €.

Il Tax Loss harvesting è davvero così conveniente ?

L’ottimizzazione fiscale delle perdite è utile principalmente per due motivi:

  • Ottenere un “differimento della tassazione” spostando il più in là possibile il momento effettivo della tassazione senza variare la composizione del nostro portafoglio perchè possiamo associare, nel primo giorno di mercato dell’anno successivo, un riacquisto delle quote precedentemente vendute in perdita.

    Questo è indubbiamente un vantaggio perchè ci consente di avere una sorta di effetto “leva” in quanto avremmo per un certo periodo di tempo più capitale di quello che avremmo avuto senza applicare il Tax Loss Harvesting.
  • Liberarsi di titoli ormai in crisi strumentalizzando a nostro vantaggio la perdita sia per ottenere un risparmio fiscale immediato sia per rimodulare il nostro portafoglio e la nostra strategia di investimento.

Posso sfruttare le perdite fiscali in autonomia ?

Per quanto il principio possa sembrare semplice purtroppo il legislatore ha complicato le cose poichè non tutte le minusvalenze possono compensare tutte le plusvalenze. E’ necessario verificare la tipologia di strumento che ha prodotto la minus o la plusvalenza.

Ricordiamo che per applicare questa pratica è necessario aderire al regime dichiarativo.

Moneyviz rende alla portata di tutti questa attività perchè è in grado di consigliarti quali strumenti finanziari vendere per ottimizzare la posizione fiscale del tuo portafoglio.

Categorie: tasse