Rimborso Crypto 2025: Come Recuperare l’Imposta sulla Franchigia di 2.000 Euro [DOWNLOAD MODULO + GUIDA] - MoneyViz Blog

La tassazione delle criptovalute ha attraversato negli ultimi anni una fase di profondi cambiamenti. Alcune modifiche sono state introdotte direttamente dal legislatore, mentre altre sono derivate da interpretazioni discordanti delle norme vigenti.

Un esempio emblematico riguarda la soglia dei 2.000 euro per le plusvalenze da cripto-attività, per legge una soglia minima ed inizialmente considerata soglia minima anche dall’Agenzia delle Entrate che oggi, invece, la reinterpretata come una franchigia.

In questo articolo vediamo come richiedere il rimborso dell’imposta versata in eccesso per l’anno d’imposta 2023.

La base normativa e l’introduzione della categoria specifica

La Legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022 n. 197) ha introdotto una disciplina specifica per le plusvalenze da cripto-attività, creando la lettera c-sexies nell’articolo 67, comma 1 del TUIR.

Le operazioni soggette a tassazione sono:

  • Plusvalenze da cessioni a titolo oneroso

  • Rimborsi (come quelli da MtGOX o FTX)

  • Permute con beni, servizi o cripto diverse

  • Proventi da detenzione (Airdrop, Play to Earn, Faucet)

Imposta applicata: 26% sulle plusvalenze e proventi realizzati superiori a 2.000 euro nel periodo d’imposta.

La confusione tra soglia e franchigia: un problema interpretativo

Fin dalla sua introduzione, il testo normativo ha generato ambiguità interpretative:

  • Soglia: superata la soglia di 2.000 euro, l’intero importo diventa imponibile.

  • Franchigia: solo la parte eccedente i 2.000 euro è soggetta a tassazione.

Le istruzioni al Modello Redditi PF 2024 avevano inizialmente interpretato i 2.000 euro come una soglia, imponendo quindi l’intera plusvalenza una volta superato il limite.

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate: la svolta del 30 aprile 2025

Un chiarimento decisivo è arrivato con la pubblicazione, il 30 aprile 2025, di una FAQ dell’Agenzia delle Entrate.

La risposta, pubblicata negli spazi dedicati alle domande più frequenti relative al modello 730/2025 e al modello Redditi 2025 PF, riguarda la tassazione delle plusvalenze da cripto-attività realizzate dalle persone fisiche.

L’Agenzia ha precisato che:

“Le plusvalenze e gli altri proventi derivanti da cripto-attività scontano un’imposta sostitutiva dell’Irpef del 26%. Per il calcolo della base imponibile è riconosciuta una franchigia di 2.000 euro sulla somma realizzata nell’anno.”

In pratica, ai fini della determinazione dell’imponibile su cui applicare l’imposta sostitutiva, è necessario sottrarre una franchigia di 2.000 euro dal totale delle plusvalenze e degli altri proventi realizzati nel periodo d’imposta.

Esempio pratico fornito dall’Agenzia:
Se il contribuente nel 2024 ha realizzato plusvalenze e altri proventi per un ammontare complessivo di 2.500 euro, la base imponibile determinata a seguito della compilazione della specifica sezione del quadro T del Modello 730/2025 o del quadro RT del Modello REDDITI 2025 PF sarà pari all’importo di euro 500, ovvero all’importo eccedente la franchigia.

Se nella dichiarazione dei redditi 2024 (anno d’imposta 2023) non è stata applicata la franchigia (e non era tecnicamente possibile farlo), il contribuente potrà chiedere il rimborso della maggiore imposta sostitutiva versata.

Un chiarimento tardivo e insufficiente: la posizione di MoneyViz

Con la FAQ pubblicata il 30 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i 2.000 euro richiamati dalla normativa sulla tassazione delle plusvalenze da cripto-attività rappresentano una franchigia e non una soglia oltre la quale si tassa l’intero importo. Un chiarimento che, se da un lato porta beneficio ai contribuenti, dall’altro evidenzia una gestione normativa frammentaria e superficiale.

MoneyViz, è stata la prima insieme a Coinlex,a segnalare fin da Febbraio 2025 questa anomalia: la coesistenza di due interpretazioni diverse tra il 2023 e il 2024, che ha generato trattamenti disomogenei tra contribuenti con lo stesso tipo di proventi ma in anni differenti.

La nostra analisi, corroborata da una formale richiesta al MEF e da un approfondito lavoro tecnico, ha evidenziato un problema ignorato da molti e oggi, seppur indirettamente, riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate.

A sostegno di questa iniziativa, MoneyViz ha anche promosso un confronto pubblico sul tema, realizzando un video di approfondimento insieme agli Onorevoli Centemero e Coppo, tra i primi esponenti politici a sensibilizzare le istituzioni sull’anomalia tra soglia e franchigia.

Guarda il video completo per approfondire la vicenda ➡️ 

Le istruzioni dichiarative per il 2023 prevedevano la tassazione sull’intera plusvalenza superata la soglia di 2.000 euro, mentre quelle per il 2024  indicavano l’applicazione dell’imposta solo sull’importo eccedente. Un’incongruenza grave, aggravata dall’assenza di un’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione fiscale.

Il chiarimento odierno è da considerarsi insoddisfacente perché:

  • Non affronta le conseguenze dell’errore interpretativo applicato nel 2023.
  • Non prevede alcuna procedura automatica di rimborso per chi ha pagato più del dovuto.
  • Scarica l’onere interamente sul contribuente, costretto ad agire autonomamente.

Il danno arrecato è tutt’altro che marginale: si stima un potenziale rimborso di circa 14 milioni di euro complessivi. Inoltre, si è minata la certezza del diritto, poiché gli investitori hanno agito sulla base di regole che si sono poi rivelate incoerenti e mutevoli.

Questa gestione priva di trasparenza e responsabilità è tanto più grave considerando che il compito dell’Agenzia delle Entrate è applicare le leggi, non reinterpretarle.

Per supportare concretamente i contribuenti danneggiati, MoneyViz, con il supporto di Coinlex, ha predisposto un modulo operativo gratuito che consente di presentare l’istanza di rimborso in autonomia: un piccolo ma concreto contributo a favore di tutta la comunità degli operatori del mondo cripto.

Nulla viene detto per le minusvalenze

La FaQ si concentra solo sulle plusvalenze dimenticandosi che ad essere coinvolte da questo chiarimento sono anche le minusvalenze.
Applicando il concetto di franchigia invece che di soglia infatti anche il calcolo delle minus spettanti è da rivedere.
Sull’aspetto pratico ne consegue che i contribuenti coinvolti, chiamati a riportare, tra l’altro per la prima annualità, nella dichiarazione dei redditi 2024 le minusvalenze da redditi 2023 dovranno ricalcolarne l’importo.
Ad esempio una minus di € 2500,00 sarà in realtà pari ad € 500.
Un utilizzo per importi superiori o anche il suo riporto per annualità successive sarà considerato quindi errato.

Chi può richiedere il rimborso

Può richiedere il rimborso chi:

  • Ha dichiarato plusvalenze cripto nel 2023.

  • Ha versato l’imposta del 26% sull’intero importo senza applicare la franchigia.

Come calcolare l’importo del rimborso

Il calcolo dell’importo da richiedere a rimborso è semplice. Ecco come procedere:

Formula di calcolo

  • Imposta versata = Plusvalenze totali x 26%

  • Imposta dovuta = (Plusvalenze totali – 2.000 euro) x 26%

  • Importo del rimborso = Differenza tra l’imposta versata e quella effettivamente dovuta

Esempio pratico

Supponiamo di aver dichiarato 5.000 euro di plusvalenze:

  • Imposta versata: 5.000 × 26% = 1.300 euro

  • Imposta dovuta (applicando la franchigia): (5.000 – 2.000) × 26% = 3.000 × 26% = 780 euro

  • Rimborso spettante: 1.300 – 780 = 520 euro

Nota importante: Il rimborso spettante è sempre pari al 26% dei 2.000 euro di franchigia, ossia 520 euro, indipendentemente dall’ammontare complessivo delle plusvalenze, purché siano superiori a 2.000 euro.

Procedura per richiedere il rimborso dell’imposta

Per richiedere il rimborso dell’imposta versata in eccesso è necessario predisporre la seguente documentazione:

  • Istanza di rimborso compilata e firmata
    (puoi compilare il modulo precompilato a cura di MoneyViz & Coinlex in fondo alla pagina)

  • Richiesta di accredito su conto corrente bancario

  • Copia del modello F24 con cui è stata versata l’imposta sostitutiva (opzionale)

  • Documento d’identità valido del contribuente

Dove e come presentare l’istanza

  • L’istanza può essere presentata scegliendo una delle seguenti modalità:

    • Via PEC all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate competente per domicilio fiscale

    • Di persona, prenotando un appuntamento presso l’ufficio territoriale

    • Tramite raccomandata A/R, facendo fede la data di spedizione

    Puoi consultare gli indirizzi PEC aggiornati direttamente sul sito ufficiale agenziaentrate.gov.it, oppure utilizzare il modello precompilato messo a disposizione da MoneyViz & Coinlex per una procedura ancora più semplice.

Tempi di risposta dell’Agenzia delle Entrate

  • 90 giorni per ricevere una risposta all’istanza di rimborso.

  • In caso di mancata risposta, si applica il silenzio-rifiuto.

  • È possibile presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dal rigetto o dal silenzio.

Il modulo gratuito per la compilazione dell’istanza: semplice, veloce e assistito

Per semplificare il processo, MoneyViz e Coinlex mettono a disposizione un modulo gratuito che ti guida passo passo.

Con pochi minuti, potrai:

✅ Compilare online un form guidato semplice e intuitivo
✅ Ricevere via email:

  • Il PDF precompilato della tua istanza di rimborso, pronto per la firma

  • Le istruzioni dettagliate per l’invio corretto

  • L’indirizzo PEC dell’ufficio provinciale competente

Non devi preoccuparti di errori nella compilazione: abbiamo già predisposto tutto per te.

Non lasciare i tuoi soldi allo Stato per un errore che non è tuo.
Recupera il rimborso che ti spetta!


MoneyViz ha già adeguato i propri sistemi di calcolo delle plusvalenze da cripto-attività, recependo l’interpretazione a favore della franchigia e applicandola nella gestione fiscale dei redditi da dichiarare nel 2025.

Pur restando valide le critiche relative alla gestione normativa frammentaria e tardiva, oggi tecnicamente non è possibile agire diversamente: la prassi amministrativa si è di fatto stabilizzata, rendendo necessario per i contribuenti e i professionisti/software del settore adeguarsi a quanto previsto dalle istruzioni operative e da relativa FAQ.

Cosa cambia per il futuro: addio alla franchigia dal 2025

A partire dal 1° gennaio 2025, la normativa fiscale sulle cripto-attività subirà una modifica importante:
la franchigia di 2.000 euro sarà in ogni caso definitivamente eliminata.

Questo significa che, dal 2025 in poi, tutte le plusvalenze derivanti da cripto-attività saranno soggette a tassazione, indipendentemente dal loro ammontare.
Anche i piccoli investimenti, finora protetti dalla franchigia, verranno integralmente tassati.

In sintesi: anche plusvalenze inferiori a 2.000 euro dovranno essere dichiarate e saranno tassate al 26%.

Domande frequenti (FAQ)

Entro quando è possibile presentare l’istanza di rimborso?

Entro 48 mesi dal versamento dell’imposta (indicativamente entro giugno/luglio 2028).

È possibile compensare l’importo?

No, il rimborso avviene solo tramite accredito bancario.

Cosa succede se l’istanza viene respinta?

Puoi fare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni.

È necessario allegare la documentazione dettagliata?

No, ma è consigliato conservarla.

Il rimborso è tassato?

No, il rimborso non è soggetto a tassazione.

Questo è un articolo verificato

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Informazioni Verificate

Gabriele Del Mese

Founder & Amministratore

Si è occupato di validazione e backtest di sistemi per società operanti nel settore del trading e degli investimenti e collabora con Multinazionali e Startup nell’ambito di progetti ad alto contenuto tecnologico.
Dal 2019 Membro del Centro Studi & Ricerche di Affari Miei
Cofondatore di Moneyviz ed Amministratore
E’ il responsabile dello sviluppo tecnologico e della Customer Success

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Paolo Luigi Burlone

Dottore Commercialista e Revisore Legale

E' co-fondatore di Coinlex (società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute), Componente Commissione “Tassazione delle nuove Realtà economiche virtuali” del CNDCEC
Socio e Membro dell'Advisory Board di Moneyviz
Si occupa di Consulenza Strategica e supporto fiscale/normativo sulle criptoattività

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Stefano Capaccioli

Dottore Commercialista e Revisore Legale

E' co-fondatore di Coinlex (società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute), Presidente della Commissione “Tassazione delle nuove Realtà economiche virtuali” del CNDCEC, Giornalista pubblicista, già componente della commissione di Esperti del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) su Blockchain.
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Vincenzo Pone

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

Specializzato in Contabilità e Fiscalità Nazionale ed Internazionale degli strumenti finanziari. Si occupa di consulenza Economico-Finanziaria per Holding Finanziarie.
CoFondatore di Moneyviz
In Moneyviz è il supervisore delle elaborazioni dei conti in regime dichiarativo.